Uno Mattina contro i videogiochi violenti: non prendetevela con Favij

Ieri il celebre programma Uno Mattina di Rai Uno ha trattato il tema, tornato tristemente di moda di recente per colpa di Striscia la Notizia, dei videogiochi violenti e della cattiva influenza che avrebbero sui videogiocatori, specialmente i piรน giovani. La pietra dello scandalo? Ovviamente Grand Theft Auto V (e chi altri?), il gioco dove vince chi mette sotto piรน persone, meglio se donne. Come dite? Che non รจ vero? Sciocchezze. Se lo dice la TV deve essere vero per forza, soprattutto se siamo sulla rete ammiraglia della Rai. In studio la scrittrice Dacia Maraini, grandissima esperta di videogiochi, conferma la gravitร  del caso. Un dramma a senso unico? No, perchรฉ il conduttore Franco Di Mare interpella un difensore d’eccellenza del Videogioco, lo YouTuber Lorenzo Ostuni, star assoluta del Web nota come Favij. Il ragazzo, che ha 19 anni, in veritร  cerca di difendere davvero i videogiochi, ma lo fa a modo suo, cadendo in errore su alcuni punti e risultando nel complesso molto poco incisivo. Il tutto inizia e finisce qui, ma resta una sensazione di amaro in bocca.

Perchรฉ il Videogioco viene continuamente trattato in questo modo? Perchรฉ le redazioni non si documentano correttamente prima di trattare un argomento? Non รจ difficile, e non servirebbero neppure ospiti o avvocati difensori. Quanto detto in riferimento a GTA รจ davvero incredibile. Come parlare del film di Clint Eastwood American Sniper dicendo che racconta la storia di un torneo a chi ammazza piรน personeย con un headshot. Insomma, c’รจ un limite a tutto. Colpevole il conduttore-giornalista, quindi. E la trasmissione tutta. E la Rete. E la Rai.

Ma non solo. Colpevole anche la scrittrice Dacia Maraini, che avrebbe dovuto alzare le mani e dire: “Un attimo. Io su questo faccio un passo indietro. Non conosco i videogiochi, non li pratico, non mi piacciono. Quindi su questo tema non mi sento di esprimere pareri”. In realtร  avrebbe potuto cavarsela anche con una semplice premessa: “Se quello che avete detto su questo videogioco รจ vero, allora…” Ma niente, era troppo. Era giร  dannatamente troppo. Meglio sbattere il mostro in prima pagina. Colpevoli finiti? Sรฌ, a mio parere.

Favij non รจ stato il giusto interlocutore da contattare, ma non ha certo voluto avvalorare le tesi anti videogiochi. Ha difeso il medium a modo suo, con i suoi limiti e partendo dalle basi che ha. Inutile prendersela con un ragazzo di 19 anni che non fa nรฉ il giornalista nรฉ l’intellettuale. Lui รจ stato anche serio e, ripeto, il Videogioco ha cercato di difenderlo come meglio poteva. In modo comunque pessimo, dite? Forse. Ma ripeto: come meglio poteva. La colpa รจ sempre di Uno Mattina, che avrebbe potuto (dovuto?) interpellare AESVI, l’associazione che rappresenta il nostro settore. Oppure un vero esperto del settore: un giornalista d’esperienza, uno scrittore, un docente universitario. Uno qualunque sarebbe stato una scelta migliore. Inutile dire che esiste anche il nostro VIGAMUS, museo riconosciuto a livello nazionale e dedicato alla preservazione, valorizzazione e promozione del Videogioco. Siamo qui, ma nessuno pensa di alzare un telefono o venire a bussare. Eppure siamo molto vicini alla sede centrale della Rai!

Battute a parte, guardatevi il servizio dal nostro canale Facebook e diteci che cosa ne pensate. Ma se credete che la scelta vincere sia solo quella di sparare su Favij, beh, siete sulla strada sbagliata.