RTX 3080: cosa è successo al lancio?

Il 17 settembre 2020 alle 15.00 (orario locale), le Nvidia RTX 3080 Founders Edition sono state ufficialmente rese disponibili all’acquisto in molti siti specializzati. Primo fra tutti, lo shop ufficiale dell’azienda produttrice. Le schede proprietarie della suddetta erano sicuramente fra le più richieste per via del sistema di raffreddamento unico, che le rende esteticamente molto piacevoli (e più piccole delle versioni custom), senza sacrificare le performance. Era ben noto, insomma, che le richieste per la prima GPU della serie 3000 a venir commercializzata sarebbero state tante, e i fortunati a poterne prendere una davvero, pochissimi. Ma di certo, nessuno si aspettava quello che poi sarebbe successo: nessun ESSERE UMANO (qualche eccezione potrebbe esserci stata, anche se al momento della stesura di questo articolo non ci sono prove) in tutto il mondo è riuscito a prendere tramite il negozio online una Founders Edition. “Che succede? Dove sono le RTX 3080?” chiediamo spaesati come Morgan a Sanremo. Con la differenza che poi, alla fine, Bugo è stato trovato. Le 3080 invece, no. 

RTX 3080 acquistate dai bot

La prima evidente prova che un certo numero di RTX 3080 da qualcuno era stato effettivamente acquistato è dovuta al numero di proposte su ebay che hanno iniziato a moltiplicarsi poco dopo la messa in vendita sul sito Nvidia. Anche se, a giudicare dal forum ufficiale di quest’ultima, per la totalità degli avventori che hanno commentato il pulsante è passato direttamente da “Avvisami” a “Out of Stock”. In realtà (lo so, perché ero presente. Ricordate la mia build per un PC dotato di 3080 proposta qui sul sito?) sono passati interminabili minuti zeppi di lag, disconnessioni dal sito, crash e schede grafiche messe nel carrello impossibili da portare al check-out. A meno che non siate in grado di svolgere le procedure di acquisto in 5 secondi netti. “Impossibile per un umano” direte voi. Giusto, ma non per un bot.

Ora, non immaginate la robottina dei Robinson intenta a rubarvi con ghigno malvagio tutte le preziose GPU. Le IA di cui parlo sono programmi automatizzati in grado di svolgere le operazioni di acquisto in tempi brevissimi, superando ogni coda che dovesse crearsi quando normali persone come me e voi cercano di scrivere correttamente la loro residenza, sbagliando il numero civico per via dell’autocorrezione, o simili (mi capita sempre accidenti). Non solo. I bot utilizzati in queste occasioni sono capaci di intasare i siti di acquisto facendo in modo che il vantaggio già gargantuesco, prodotto dal loro essere calcolatori meccanici, sia ingigantito ulteriormente. In breve: voi crashate perché ci sono troppi utenti (bot) sul sito, loro, intanto, hanno già acquistato una quarantina di RTX 3080. Ma, a meno che la profezia di Matrix non sia prossima ad avverarsi, però, dietro ai software ci sono sempre persone. Persone che, come anticipavamo, hanno immediatamente inserito sui maggiori marketplace di rivendita tra privati (eBay su tutti) il frutto del loro fraudolento acquisto. Ovviamente, sovra-prezzando oltre ogni limite il prodotto, per trarne un profitto. 

RTX 3080

Nvidia che ci guadagna?

Fraudolento è la parola giusta per descrivere quanto accaduto il 17 settembre. Immagino capiate il perché. Il punto è che in un mercato dove la domanda fa l’offerta, è giusto che le schede più ricercate vengano vendute tra privati a prezzi più alti, in quanto molto richieste. Quel che non va giù, però, e su cui speriamo Nvidia spenda due parole, è il modo in cui è stata gestita la vendita. Possibile che non esistesse un sistema in grado di riconoscere un acquisto fatto da un bot? Un captcha? Un “dimmi in quali immagini vedi dei semafori“? Che non ci fosse (è stato inserito in fretta e furia quando il danno ormai era fatto) un limite di acquisto per cliente di una scheda? Sembra incredibile che Nvidia non avesse previsto il ricorso alle intelligenze artificiali, di più, che non immaginasse la ressa di persone, anche umane, che avrebbe voluto accaparrarsi una RTX 3080.

Tanto incredibile, che nei forum è iniziata a circolare la voce che l’azienda abbia optato per un “lancio fantasma“, e che in realtà non esista alcuna GPU al di fuori di quelle inviate ai recensori. O comunque, che ci fosse un numero di schede tanto ridotto da rendere il lancio uno specchietto per le allodole. Il motivo? Lanciare le schede prima della concorrenza AMD. Che ha previsto una conferenza per il 15 ottobre dove mostrerà la sua risposta. Ora, noi riportiamo il rumor senza pretese di dimostrarne la veridicità. Ciononostante, è un fatto che alcuni utenti indispettiti abbiano condiviso dati ottenuti attraverso hacking, da cui si evidenzia che in alcuni mercati europei, a causa del forsennato acquisto di schede dagli USA, non sia stata venduta nemmeno una serie 3000. Come se… non fosse previsto uno stock di schede adeguato per ogni paese. Per quei mercati, il pulsante di acquisto è davvero passato direttamente su “out of stock”, senza dare nemmeno la “gioia” di inserire il prodotto nel carrello (salvo vederla sparire, ma son dettagli).

Cosa ci guadagnerebbe Nvidia, se i rumor fossero veri? Notorietà? No di certo, in quanto sono tantissimi gli utenti che hanno deciso, stando alle dichiarazioni sui forum, di aver rinunciato alla RTX 3080 per aspettare la concorrente, le cui politiche commerciali sono ritenute più trasparenti. Denaro? Per il momento no. Ma in futuro, forse, sì. Oltre a quello derivante dall’acquisto fraudolento, c’è da considerare quello ottenuto da un probabile aumento dei prezzi in seguito all’enorme richiesta generata dalla mancanza di schede. Mi spiego meglio. È un fatto che il prezzo delle schede grafiche, come di qualunque altro elemento di componentistica, sia in effetti dettato dalle leggi di mercato basilari: domanda e offerta. Di certo, prima o poi qualche utente meno paziente finirà nella morsa degli sciacalli di eBay. Il malcapitato pagherà fino a 2000 dollari per una GPU comprata a 699 dollari, costringendo Nvidia a rivedere, forse, le prezzature delle schede prodotte in futuro. Per non essere fuori mercato, ecco. Un po’ quello che accadde con la serie 2000, con la differenza che in quel caso la corporazione vendeva tutto già in evidente sovrapprezzo. Un “sistemone” che non ci aspetteremmo mai, e che siamo sicuri non possa essere reale. Fino a prova contraria, almeno.

RTX 3080

Chi di bot ferisce…

Nota a margine, da tutto questo pantano di utenti-sciacalli e poveretti rimasti a bocca asciutta per colpa degli errori nel lancio e nella vendita delle RTX 3080, è emerso comunque un eroe. Un utente del forum di Nvidia ha pubblicato un topic che è balzato immediatamente in cima alle classifiche dei più commentati, e per una buona ragione. Il titolo del topic è “Ho creato un bot che alza a dismisura le offerte nelle aste su ebay per le schede video per poi non comprarle“. In pratica, questo fruitore misterioso ha programmato una IA che fa offerte vertiginose nelle aste degli sciacalli su eBay, per poi lasciarli con un palmo di naso ritirando l’offerta appena in tempo per non pagare l’oggetto. L’obiettivo è “punire” chi ha usufruito del sistema citato in precedenza e privato la community della scheda al suo giusto prezzo, impedendogli di venderle tramite il noto servizio online. Inizialmente, come tutti, ho pensato stesse scherzando. Finché non ho visto che le aste per le RTX 3080 su ebay avevano raggiunto valori di 60.000 dollari. Come dire, chi di bot ferisce, di bot perisce.

Dispiace solo che un’utenza potenzialmente tanto creativa e unita debba ritrovarsi sempre in occasione di disservizi e magagne. Per lamentarsi, per combattere contro un nemico invisibile e, purtroppo, inarrestabile: l’avidità. Che poi sia quella di Nvidia, o degli sciacalli, non ha importanza. 

RTX 3080