[GameRome 2018] Provato Dusk

Tra i titoli presentati quest’anno al GameRome abbiamo avuto modo di provare Dusk. Presentato da dei talentuosi ragazzi di Milano, il gioco è stato in sviluppo per solo quattro mesi ed è ancora in pre-alpha, ma a colpirci è stata la qualità degli asset già presenti e che verranno ulteriormente rifiniti in futuro. Ma procediamo con ordine. Dusk è un puzzle-platform 2D a scorrimento laterale con un focus sullo stealth. Prendendo ispirazione da giochi come Oddworld e Flashback, l’obiettivo del giocatore è quello di trovare il modo di aggirare i nemici che gli si pareranno davanti piuttosto che affrontarli.

La demo presentata all’evento mostrava il primo livello di Dusk, in cui vengono introdotte le meccaniche di base. Come già detto, l’opera fa in buona parte uso della componente stealth. Capiterà spesso, infatti, di doversi celare nell’ombra per poter superare i nemici che ci sbarrano la strada. FrIM 44.04, il protagonista del titolo, non ha infatti alcuna arma o mezzo di difesa: se viene avvistato tutto quel che può fare è scappare e nascondersi. Questo almeno finché, dopo alcuni scenari, non si entra in possesso della Dusk Gun, da cui il gioco prende il nome. L’arma, che costituisce tutto l’arsenale del robot protagonista, è fondamentale per la risoluzione dei puzzle, oltre ad essere molto utile contro i nemici. Catturando la luce presente nel livello, la Dusk Gun può infatti attivare speciali interruttori, spesso legati all’avanzamento nel livello. La funzione più interessante, tuttavia, è legata al controllo dei nemici: basterà puntare l’arnese carico verso uno di loro per assoggettarlo. Dovendo comunque far attenzione a dove lasciamo il nostro corpo principale, possiamo sfruttare questa meccanica per raggiungere indisturbati il nostro obiettivo o distruggere dall’interno un gruppo di ostili.

Uno dei fattori che ci sono subito saltati all’occhio è stato l’enigmatico stile grafico. In primo piano, dove si svolge l’azione, tutto appare come una silhouette nera, similmente a quanto si vede in Limbo. A colpire ancor di più, però, sono stati gli sfondi, specialmente quelli delle sezioni all’aperto, i quali prendono ispirazione dalla Vaporwave e Retrowave anni ’80 per le immagini e la palette di colori. Ugualmente gradito anche l’effetto glitch dello schermo quando si prende possesso di un nemico, che si abbina perfettamente con l’ambientazione del gioco. Ogni scenario si aprirà a varie interpretazioni, permettendoci di scegliere più soluzioni per lo stesso problema. Essendo la componente puzzle una parte integrante dell’esperienza, un pizzico di creatività non può far male. Ci è comunque capitato di riscontrare un paio di bug, ma ciò è assolutamente normale per un titolo in pre-alpha. Al contrario, dopo solo quattro mesi dall’inizio del progetto, Dusk si è rivelato più stabile del previsto e il team è al lavoro per rifinire anche questo aspetto del gioco.

Al di là dei problemi tecnici, che comunque non hanno minato l’esperienza di gioco, Dusk si è rivelato un titolo molto interessante. Lo stile e il mood presentati ci hanno seriamente colpito: seppur si tratti di gusti soggettivi, è innegabile la qualità e l’attenzione ai dettagli. Tutto questo fa da supporto a un gioco divertente e dalle meccaniche interessanti. Già alla fine del primo livello sono stati introdotti un buon numero di elementi di gameplay e si spera che le novità e le meccaniche inserite nei livelli successivi rimanga tale. Se il gioco vi ha incuriositi, potete provarlo voi stessi: è infatti disponibile una demo di Dusk scaricabile dal sito ufficiale.