[GameRome 2018] Intervista a Chris Darril

In occasione del GameRome abbiamo potuto parlare con Chris Darril, il “padre” di Remothered, che ci ha svelato alcuni retroscena sulla creazione del titolo, dei progetti futuri e di cosa pensa del mondo videoludico in generale. Nel corso della chiacchierata abbiamo dunque potuto apprezzare tutto quello che c’è stato primo dello sviluppo vero e proprio di Remothered e di come si sia passati da un’idea di un giovane ragazzo sui banchi di scuola a un prodotto enormemente apprezzato. Ecco l’intervista completa.

Innanzitutto com’è nata l’idea di Remothered e quanto tempo fa?

È nato nel lontanissimo 2007, ero sui banchi di scuola e scrissi questo fatidico “Rem Mod Mother Red” [speriamo di aver capito bene], ma visto che era troppo lungo ho fatto una sorta di crasi, ed è venuto fuori Remothered, che poi se vogliamo potrebbe essere tradotto “rimammato”, ma non è quello il significante. E nato così per caso, in un periodo di magra degli horror. Tutti quelli famosi stavano virando più sul genere action, e mi mancava qualcosa alla Clock Tower, alla vecchia Silent Hill, e quindi mi sarebbe piaciuto realizzare questo gioco. Chiaramente ero piccolo, ancora andavo al liceo, non potei subito farlo, iniziai con RPG Maker XP nel 2009 e poi mi accorsi con stupore che già nel mondo girava questo nome, Remothered, e qualcuno aveva già avuto modo di vederlo e voleva tanto giocarlo. Così è finita che ho preso parte a questo mondo, ho iniziato a lavorare per altre aziende, prima come concept artist, perché sono nato disegnatore con la matita in mano, poi in realtà mi sono focalizzato su direzione artistica, direzione creativa e game design, ho studiato regia, ed è nato Remothered così come lo conosciamo. È appunto una sorta di unione del medium cinematografico e del medium videoludico. Voglio dire una cosa in merito allo speech di Cage in cui lui sosteneva che è molto sbagliato raccontare la trama attraverso le cinematiche. Secondo me è un errore dire una cosa del genere perché punto primo, dipende dal budget che uno ha. È normale che raccontare la trama solo con esse è sbagliato, però è altrettanto importante creare qualcosa che in maniera complementare possa raccontare la trama non solo in gioco ma anche nelle cinematiche perché ricordiamoci che il videogioco oggi come oggi, più che in qualunque altra epoca storica, attinge dal cinema. quindi non puoi escludere a priori il medium cinematografico

Hai studiato regia, quindi Remothered è nato grazie a questa passione per il cinema?

Esatto, molti lo ricollegano a giochi recenti come Alien: Isolation, una versione thriller, o un Outlast, che vedo come un raccoglitore di jumpscare e gore gratuita, e anche fuori luogo. E molti lo hanno chiaramente paragonato a Silent Hill o l’erede di Clock Tower o cose del genere, ma in realtà io pricipalmente volevo tributare molte opere cinematografiche come Rosemary’s Baby, Psycho di Hitchcock, o anche se vogliamo molti thriller italiani, come La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati, e anche Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci, quindi ho fatto una sorta di tutt’uno con questa piccola grande opera videoludica ho voluto omaggiare sia cinema che videogiochi, quelli che per me sono importanti e che mi hanno dato tanto.

La protagonista di Remothered, Rosemary, è chiaramente ispirata a Rosemary’s Baby.

La vostra pagina Facebook è attivissima, anche molto simpatica, e la comunicazione del gioco è stata ottima.

Forse anche fin troppo attiva. Siamo fieri del lavoro, squadra che vince non si cambia. Siamo già in pieno sviluppo per il secondo capitolo e manteniamo la stessa identità: per questo Stormind Games svilupperà anche questo sequel, e io continuerò a dirigere, perché appunto sono state molto apprezzata la sceneggiatura e la regia volutamente cinematografica di Remothered.

Quanto è complicato sviluppare in Italia?

Tanto. È difficile perché c’è una mentalità talmente retrograda che ci porta a essere rappresentati come bohémien di quest’arte, che può aver successo come non aver successo. Credo che sia importante fare qualcosa che piaccia, però è normale che si arrivi a essere stanchi, si fanno le nottate. Penso che aiuti molto la visione che hanno all’estero di noi italiani: ci vedono sempre come artisti. Paradossalmente noi ci buttiamo la zappa sui piedi, al di fuori cercano di aiutarci e darci ulteriore visibilità. Da noi ci massacrano le tasse: possiamo vantare budget striminziti a confronto con tripla a o indie stranieri. Spesso e volentieri sento parlare di Hellblade: Senua’s Sacrifice come un indie, perché non ha imbastiture societarie né publisher, però ha un budget di di 10 milioni. Capirai che puoi fare qualunque cosa, poi chiaramente sono stati anche bravi, la regia e la direzione artistica di quel gioco sono allucinanti.  Ma qui, se mai uno dovesse avere un budget di quel calibro, il 70% lo regali allo Stato, e questo è un altro limite che abbiamo.

Qualcosa che c’è nel futuro di Remothered e Chris Darril?

Ci sarà Remothered 2, non ti posso dire come sarà il sottotitolo, che per il primo era Tormented Fathers. Affronteremo e approfondiremo soprattutto il discorso della malattia e del farmaco, il Phenoxyl, che raccontavo nel capitolo iniziale. Giocheremo nei panni non solo di Rosemary, ma anche di un’altra “personaggia”: non la voglio dire, ma se mi seguite su Twitter scrivo ogni tanto dei piccoli indizi. Avremo sicuramente un prodotto che sarà molto più grande e interattivo del primo Remothered, e inseriremo anche una componente di gioco nuova. Vedremo, se vogliamo, dal punto di vista di un individuo che vive con la malattia, per cui scopriremo come la malattia in qualche modo può guidare, cambiare ma anche dare una sorta di sesto senso al personaggio.

Periodo di lancio?

Posso dire che per fine 2019/inizio 2020 potremmo vedere il gioco. I tempi di sviluppo di un indie, soprattutto in italia sono piuttosto lunghi. Si fa quel che si può e anzi, dovevamo metterci ancora di più, ma visto che il primo è andato alla grande e i fan non fanno altro che commentarci sui social “quando uscirà il sequel? Quando uscirà il sequel?” dovremo accontentaeli.

Ringraziamo Chris Darril per averci concesso questa intervista e gli auguriamo buona fortuna e buon lavoro per il sequel di Remothered, che si preannuncia decisamente interessante e ricco di novità. Per essere sempre aggiornati su mondo videoludico e non solo, rimanete sintonizzati su VMAG.