Recensione LEGO Harry Potter Collection

Con l’imminente rilascio del film Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, Warner Bros. ha pensato bene di rispolverare l’intera saga creata da J. K. Rowling. Quale miglior modo di farlo tramite una grandissima collezione di titoli LEGO, magari proprio della serie di Harry Potter? Quella che è stata da poco rilasciata su Xbox One e Nintendo Switch è, difatti, l’unione di due titoli a sé stanti, ovvero LEGO Harry Potter: uno racchiude i capitoli dall’1 al 4, l’altro dal 5 al 7. Queste opere raccontano le avventure del maghetto più famoso, amatissimo da tantissimi appassionati, grandi e piccini che siano. Ma è proprio a quest’ultima fascia d’utenza che LEGO Harry Potter Collection è indirizzato. Scopriamo assieme se sarà capace di rispettare le attese e soprattutto se riuscirà a restare al passo con i tempi dopo tutti questi anni.

Il mondo di Harry Potter è, senza ombra di dubbio, incredibilmente magico. L’unione tra esso e l’universo LEGO risulta, anche a distanza di quasi un decennio, molto azzeccato. Le vicende del mago, che noi tutti conosciamo, vengono raccontate tramite battute e parodie di ogni sorta, anche se i ragazzi di Traveller’s Tales hanno deciso di continuare a narrare la storia con grugniti e smorfie, al contrario di come abbiamo visto nella recensione di LEGO DC Super Villains, in cui ogni personaggio è doppiato in italiano. La mancanza del parlato nella nostra lingua non rovina certamente l’esperienza, che resta divertente in particolare agli occhi dei bambini: nel 2018, però, questa potrebbe non essere una scelta apprezzata da tutti.

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Hermione Granger utilizzerà il Wingardium Leviosa per far levitare oggetti mentre Albus Silente sfrutterà il suo potente Reducto per distruggere materiali d’argento.

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Il gameplay si basa fondamentalmente sulla stessa struttura di tutti i giochi LEGO degli ultimi anni. Potremo muoverci in un mondo artisticamente a metà tra un realismo discretamente curato e blocchi di plastica di tante forme e colori. La natura puzzle di entrambi i titoli, però, risulta già eccessivamente semplice per un pubblico adolescenziale, figuriamoci per gli adulti. I più giovani, invece, potrebbero trovare nell’intuitività dei rompicapi un modo per mettersi alla prova senza faticare troppo. Per risolvere gli enigmi avremo bisogno di diverse magie, selezionabili tramite una comoda “ruota degli strumenti”, ma anche cambiando da un personaggio all’altro. Ad esempio Hermione Granger utilizzerà il Wingardium Leviosa per far levitare oggetti mentre Albus Silente sfrutterà il suo potente Reducto per distruggere materiali d’argento. A seconda dell’omino che muoveremo e della situazione, avremo davanti diversi problemi con una sola soluzione: il nostro compito è capire di quale si tratta. 

Inutile dire come il comparto multiplayer sia una componente essenziale per godersi l’esperienza nel migliore dei modi. Non a caso, gran parte degli enigmi vanno svolti utilizzando due (talvolta più) omini LEGO con le relative magie caratteristiche. Ma non disperate: se siete soli, nel momento del bisogno il personaggio si muoverà automaticamente grazie ad un intelligenza artificiale molto reattiva e ben realizzata. Un ulteriore aiuto è lo troviamo nei corridoi di Hogwarts o nei diversi luoghi in cui ci imbatteremo, in cui i fantasmi lasceranno alle loro spalle dei bulloni trasparenti che ci indicheranno la via verso il prossimo obiettivo. D’altro canto, l’esplorazione relativa a molti altri luoghi caratteristici della saga, che avviene tramite frequenti caricamenti, lascia a desiderare, limitandosi ad un progresso tra le varie aree lineare e molto guidato. Tuttavia, ogni singola stanza presenta almeno un personaggio da salvare, un evento opzionale o anche soltanto tanti bulloni da raccogliere per raggiungere lo status di “mago autentico” e sbloccare extra nell’omonima sezione del menu principale.

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Si tratta di un prodotto che non riesce a migliorare i titoli originali come vorrebbe.

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Purtroppo LEGO Harry Potter Collection soffre di un problema tanto ovvio quanto semplice: il peso degli anni si sente troppo. Si tratta di un prodotto che non riesce, purtroppo, a migliorare i titoli originali come vorrebbe, fallendo in alcuni aspetti puramente tecnici. La qualità grafica mostra bene tutti quegli elementi su schermo più realistici, ma i mattoncini, o anche solo i personaggi, non appaiono plasticosi come ci saremmo aspettati o come abbiamo visto in LEGO DC Super Villains. Stesso discorso va fatto per le musiche, l’interfaccia e anche i menù, che negli anni non sono cambiati neanche un po’. Anche il frame-rate sembra non essere variato, risultando molto instabile anche in sequenze con pochi modelli su schermo. 

Tuttavia, non possiamo non dire che si tratta indiscutibilmente di un’opera perfetta per i più piccoli, specialmente per coloro che amano la serie di Harry Potter e che hanno anche già visto i film. Per questo motivo, ci sentiamo di consigliare questa collezione proprio a questi giovani appassionati, in quanto i più adulti sentiranno molto il peso dell’invecchiamento dei due giochi, anche se negare che LEGO Harry Potter Collection ci abbia fatto scappare una risata sarebbe come mentire.