Oculus Connect 3: Michael Abrash parla del futuro

Chi è Michael Abrash? La sua fama è lungi dall’essere vicina a icone più note della VR, ma le sue azioni, invece, stanno trasformando completamente le modalità con le quali concepiamo la realtà virtuale stessa. Prima di entrare a far parte di Oculus VR, Abrash era un programmatore e uno scrittore tecnico. Appassionato dell’ottimizzazione e dell’architettura x86, Michael lavorò prima nel mondo dei videogiochi, aiutando a sviluppare opere immortali come Quake, per poi arrivare a lavorare in Microsoft, Valve e, infine, in Oculus VR, diventando il chief science officer dell’azienda, termine che si riferisce ad una persona che gestisce le ricerche, gli studi e i progetti, proponendoli poi al pubblico. Il suo talento maggiore, però, si è sempre rivelato quello di essere una persona eccentrica ma, soprattutto, in grado di pensare fuori dagli schemi. Per chi vorrebbe un esempio del suo estro creativo, esiste ancora un filmato, risalente al 2014, dove Michael ha voluto prevedere il futuro della VR, facendo anche affermazioni che, oggigiorno, porterebbero alla discussione.

4K, un campo più esteso ed altre novità; sarà questo il prossimo futuro della VR?
4K, un campo più esteso ed altre novità; sarà questo il prossimo futuro della VR?

L’ingegno di Michael Abrash, però, non si può negare, contando che le sue previsioni si sono presto rivelate concrete. Allo stesso modo, nel suo intervento all’Oculus Connect 3, è arrivato ad esprimere concetti che, presto, potrebbero diventare realtà. Le sue previsioni si estendono ai prossimi 5 anni, e parlano della risoluzione, della densità del pixel, del campo di visione e della profondità di fuoco, ma non solo! Le caratteristiche specifiche le potrete osservare nell’immagine sovrastante, e hanno dell’incredibile. L’obiettivo più importante per Michael è, però, il perfezionamento dell’eye tracking, anche noto come oculometria. Entro 5 anni, infatti, si potrebbe arrivare ad un riconoscimento perfetto ed immediato del movimento oculare di qualsiasi pupilla, cosa che si rivelerebbe perfetta per la maggior parte delle applicazioni legate alla VR, e che ci fanno pensare a quali realtà potremo provare in futuro. Insomma, le migliorie che abbiamo avuto dalle prime sperimentazioni del 2014 sono particolarmente formidabili, ma questo 2016 non è che l’inizio! Voi cosa vi aspettate, adesso che Oculus VR, HTC e PlayStation sono ufficialmente scese in campo? Let us know!